La tirannia del merito

 


Ho un debole per Michael Sandel, le sue lezioni e i suoi libri. Ho letto quindi con grandi aspettative il suo ultimo libro, dedicato alla simpatica demolizione del concetto di merito, parola che in realtà contiene già un giudizio invece che un metro di giudizio.

Il libro contiene alcune intuizioni molto interessanti illustrate da Sandel con la solita maestria.  

La frase "in una società caratterizzata da disuguaglianza, quanti stanno ai vertici vogliono credere che il proprio successo sia giustificato dal punto di vista morale" riassume la visione di chi pensa in cuor suo che "il sistema funziona" solo perchè lui ne è arrivato ai vertici. 

Il ribaltamento politico destra-élite e sinistra-popolo è un altro dei temi cari a Sandel e nel libro trova ampio spazio, in cui si innesta la cosiddetta "retorica dell'ascesa", che altro non sarebbe che il mito del "chi ce la fa". 

Nella seconda parte invece il libro diventa in maniera prevedibile più ripetitivo e molto meno scoppiettante nelle sue argomentazioni, proponendo anche argomentazioni risolutive non proprio chiarissime e/o direttamente praticabili.


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